IC1805 – Nebulosa Cuore
IC 1805 (nota anche come Nebulosa Cuore o con la sigla W4) è una nebulosa diffusa in associazione ad un ammasso aperto, visibile nella costellazione di Cassiopea, verso il confine con la Giraffa.
Si tratta di una regione HII molto estesa, la cui distanza è stimata sui 7500 anni luce da noi; la sua caratteristica principale è la presenza di due grosse aree apparentemente vuote, di diverse dimensioni, che rendono la nebulosa simile ad un “cuore”.

Autore: Mirko Tondinelli
Dati tecnici:
Luogo ripresa: Pozzaglia Sabina (Ri), 866 mt
Telescopio : 80 ed skywatcher con riduttore
Camera ripresa: CCD QHY8L a -20° gain 2 offset 116.
Filtro optolong L-eNhance.
Montatura EQ6 PRO.
Luna all’80%
Numero pose : 48 da 5 minuti ciascuna (4h in totale).
Dark e bias ok.
Software acquisizione: APT, PHGUIDING 2
Software elaborazione: pixinsight e camera raw.
Data: 08/10/2019
Mirko Tondinelli
Nebulosa NGC 6960
NGC 6960 è uno dei più celebri, anche se non molto facile da osservare, oggetti del profondo cielo. È parte di una complessa struttura denominata “Cygnus Loop”, residuo di una drammatica esplosione di supernova galattica, avvenuta circa 15.000 anni fa.

NGC 6960 è nella parte occidentale del “Cygnus Loop” e la luminosa stella 52 Cygni sembra un diamante incastonato in quel delicato velo di gas.
La distanza di questa nebulosa e’ stimata in circa 1400 anni luce, mentre la sua estensione lineare è approssimativamente di 35 anni luce.
Foto scattata dal nostro socio Mirko Tondinelli.
Mosaico Luna
ATTENZIONE: immagini che possono lasciare il segno!
Questo è quello che si dice “un lavorone”, e non è ancora finito!
Un mosaico di oltre 20 immagini prodotte nella serata di domenica scorsa dai soci Astris sulla Luna quasi piena, utilizzando il telescopio principale dell’Osservatorio Claudio del Sole, un Meade ACF da 30 cm di diametro e a tutta focale: ben 3 metri!
Il dettaglio delle singole immagini è notevole e la camera utilizzata ad alta risoluzione ha permesso di non perdere quello che la serata permetteva. Il mosaico è stato generato proprio per portare l’elevata risoluzione che si ottiene su ciascuna immagine nel panorama dell’intero terminatore!
Sembra un lavoretto ma non lo è: ciascuna immagine è il risultato della “media” di 2000 frame di un video di circa un minuto; ciascuna immagine è stata poi inserita sapientemente nel mosaico finale che ha richiesto davvero tanto tempo.
Ok, molta tecnica, ma come non sgranare gli occhi su una immagine così!
Congiunzione Luna, Venere e Giove
31 gennaio 2019, ore 6:40, l’alba riserva uno spettacolo di tre astri luminosi molti vicini tra loro.
Luna, Venere (a sinistra della Luna) e Giove in una congiunzione non stretta ma molto suggestiva data la luminosità dei tre astri
Camera Canon 60d, obiettivo Canon EF 85mm f/1.2 L chiuso a f/5 per 0.01 sec a 200 ISO. Autore: Roberto Volsa
Camera Canon 60d, obiettivo Canon EF-S 17-50 usato chiuso o a f/5 per 1 sec a 200 ISO. Autore: Roberto Volsa
Autore: Mirko Tondinelli.
Meteoriti Sideriti Ottaedriti
Campo del Cielo
Campione di 1.440 gr. della collezione Luciano Quaglietti.
Proveniente dalla provincia del Chaco in Argentina e trovato nel 1576 (massa totale 50 t).
Caduto sulla Terra tra 4000 e 5000 anni, era già conosciuto dalle civiltà precolombiane che popolavano quei luoghi e che hanno dato il nome Campo del Cielo.
Nantan
Campione di 450 gr. della collezione Cesare Dal Pont.
Proveniente dal meteorite caduto in Cina probabilmente nel 1516 e trovato nel 1958 (massa totale 9,5 t).
Cosa sono:
Entrambi i campioni sono meteoriti ferrosi o sideriti, composti da ferro e nichel. Questi elementi combinati e fusi in una lega, si sono cristallizzati lentamente formando due diversi minerali (camacite + taenite) in forma di lamelle ben visibili nelle figure di Widmanstätten (foto sotto).

Figure di Widmanstätten. Il reticolato ben visibile è stato evidenziato tramite un trattamento con soluzione acida sulla sezione di taglio.
Foto di un’altra meteorite di L. Quaglietti.
Queste lamelle di dimensione variabile, sono tutte disposte lungo i piani paralleli di un ottaedro da cui deriva il nome “ottaedriti”.
Secondo la classificazione strutturale le sideriti possono essere di tre tipi:
- esaedriti (nichel in bassa percentuale inferiore al 5,8%);
- ottaedriti (nichel in media percentuale tra 5% e 18%) sono le uniche che formano le configurazioni geometriche della Widmanstätten pattern;
- atassiti (nichel in alta percentuale superiore al 16%).
La classificazione chimica, introdotta più recentemente e tiene conto degli elementi costituenti, raggruppa queste due meteoriti in Iron, IAB main group con inclusioni di silicati (in quantità estremamente basse).
Le meteoriti metalliche rappresentano una bassa percentuale tra tutte le meteoriti, ma sono quelle più resistenti all’impatto con l’atmosfera terrestre.